Chi manderà avanti la baracca...
"L'intelligenza artificiale non ha bisogno di vacanze o di una pausa dai suoi compiti, non si ammala e non si lamenta: lavora e basta"
Stamattina ho letto questa cosa che mi ha molto colpito. E immediatamente mi sono venute da fare due riflessioni.
1. L'intelligenza artificiale mette a rischio i posti di lavoro
Negli ultimi mesi leggere notizie sulle innovazioni dell’intelligenza artificiale è quasi come leggere un bollettino di guerra.
I titoloni più utilizzati hanno più o meno questo tono: “milioni di posti di lavoro a rischio a causa dell’intelligenza artificiale”
Ma c’è anche chi evidenzia sia gli impatti negativi che quelli positivi. Il World Economic Forum ha stimato che “entro il 2025, quindi
domani mattina, l'AI metterebbe a rischio 85 milioni di posti di lavoro, creandone però 97 milioni di nuovi”.
Sì, forse è vero.
L’AI è una rivoluzione incredibile. Riesce a rielaborare in pochissimo tempo un pensiero, un argomento in qualsiasi settore.
In alcuni settori e per alcuni compiti specifici sarà un vero e proprio acceleratore facendoci risparmiare tempo e risorse.
Ma siamo sicuri che riuscirà a sostituirsi completamente a noi? Pensiamo veramente che possa prendere il posto delle nostre emozioni,
della nostra immaginazione, della nostra capacità di ragionamento, della nostra ambizione, dei nostri desideri,…
Io penso proprio di no, anzi mi auguro fermamente che ciò non possa avvenire. Sarebbe un annientamento totale della nostra vita.
2. Chi manderà avanti la baracca?
C’è un’altra riflessione che voglio condividervi.
Leggendo tutte queste notizie sull’intelligenza artificiale mi sono chiesto “…E CHI MANDERA’ AVANTI LA BARACCA??”
Ritengo che la domanda non sia per nulla banale, e vi spiego il perché.
Se davvero l’AI metterà a rischio tutti questi posti di lavoro, vuol dire che:
- ci saranno meno lavoratori
- quindi meno persone che producono reddito
- di conseguenza meno contributi versati
- si assottiglierà sempre di più il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati
Sapete cosa significa tutto ciò?
Che il sistema pensionistico sarà sempre più a rischio default
Vi prego, non mi dite anche voi che quando si parla di pensione volete illudervi che:
- i robot verseranno i contributi
- ci penserà lo Stato, l'Inps, la Divina Provvidenza,…
- c'è tempo per pensarci
- “tanto ci sono i risparmi” e gli immobili di proprietà che possiamo s..vendere nel momento del bisogno
- arrivino tanti immigrati che contribuiscono versare solidi nel salvadanaio dell’inps
Purtroppo, le uniche certezze che abbiamo oggi è che:
- in pensione ci andremo sempre più tardi
- il futuro assegno pensionistico sarà basso (in alcuni casi il 50% dell’ultimo reddito)
Perché, oggi, che ci piaccia o no, queste sono le prime certezza di un problema futuro che ognuno di noi avrà.
..e noi cosa possiamo fare di fronte a questi scenari?
E allora penso che, oltre a pensare agli impatti che potrebbe generare l’intelligenza artificiale, si dovrebbe iniziare seriamente a fare almeno
due cose:
- pianificare seriamente il nostro futuro da “capelli grigi”, tenendo ben presente che abbiamo una freccia a disposizione che si chiama
“previdenza integrativa” e un alleato che si chiama “tempo”
2. aprire un tavolo di confronto che esamini le azioni e le contromisure da adottare per convivere con l’intelligenza artificiale
Il nostro futuro non possiamo delegarlo all’intelligenza artificiale…
E soprattutto mi auguro che l’intelligenza artificiale non ci faccia venir meno la curiosità, l’immaginazione per il nostro futuro, la voglia di
sognare, la voglia di studiare,..
Buona educazione finanziaria a tutti
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